Kabul, cordoglio alle famiglie dei soldati italiani. Ritirare subito le truppe V

Terni 1 FerreroLA PRESENZA DEI SOLDATI E’ INUTILE ANCHE PER LE ELEZIONI. AVVIARE PERCORSO CONFERENZA DI PACE

RIFONDAZIONE COMUNISTA INDICE UN SIT IN DI PROTESTA PER LE ORE 18 SOTTO MONTECITORIO.  LE NOSTRE BANDIERE SARANNO LISTATE A LUTTO

Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc-Se

Alle famiglie delle vittime dell’attentato che ha subito un mezzo militare dell’Esercito italiano a Kabul va tutta alla nostra piena solidarietà, il nostro profondo cordoglio e un abbraccio forte, però non possiamo esimerci dal notare come la presenza del contingente militare italiano in Afghanistan è frutto e figlia di una scelta politica e strategica, oltre che militare, assurda e sbagliata.

Le truppe  italiane vanno ritirate subito. Peraltro, anche la giustificazione della loro presenza con la necessità di garantire lo svoglimennto di elezioni libere e democratiche, in Afghanistan, è stata del tutto vana e inutile, come dimostrano ed hanno denunciato i colossali brogli subiti dalle opposizioni al governo Karzai, denunce fatte da tutti gli osservatori internazionali, da quelli dell’Onu a quelli dell’Unione Europea. Il governo karzai è un governo fantoccio, succube alla politica statunitense, e odiato dai suoi stessi cittadini.
L’amministrazione Obama, se vuole davvero dare il segno del cambiamento, dall’era Bush, anche in politica estera, sgomberi l’Afghanistan dalle sue truppe, convinca gli alleati occidentali a fare lo stesso e garantisca all’Onu la possibilità di dare il via a una vera, seria e reale conferenza di pace, che va fatta con tutti, anche con i nemici talebani. L’Italia assecondi questo progetto, e torni ad avere un filo di credibilità internazionale, ordinando l’immediato rientro a casa dei nostri soldati.

La morte di Scieri, macchia indelebile

Cara “Liberazione”, dopo dieci anni la morte di Lele Scieri rimane una macchia indelebile per le istituzioni del nostro paese. Né la magistratura né tantomeno le autorità politiche e militari hanno trovato un responsabile per la spaventosa vicenda di un ragazzo lasciato agonizzare e morire (e il cui corpo venne ritrovato dopo ben tre giorni) in una struttura per sua stessa natura sorvegliatissima. La “Folgore” si conferma una zona franca in cui non valgono le leggi della Repubblica , le forze armate italiane continuano a vivere in una situazione di omertà, come dimostrano tante vicende precedenti e successive alla morte di Scieri (basti pensare alle morti per le armi all’uranio). Il solo modo degno di ricordare Emanuele Scieri è rilanciare la battaglia per ottenere verità e giustizia, per impedire che continuino ad operare sotto le insegne dello Stato corpi che violano ogni principio di democrazia e civiltà.

Luca Cangemi, Segretario Prc Sicilia su Liberazione del 20 agosto 09